lunedì 30 giugno 2008

Raccolta differenziata in Cina

Io tengo molto al concetto di raccolta differenziata e mi inalbero ogni qualvolta vedo pesantemente non rispettati tali criteri o venga messo di fronte a uno spreco macroscopico!

Quello che più mi ha infastidito del mio arrivo in Cina, e dell’inizio delle mie attività di cittadino producente immondizia, è stata proprio la mancanza di appositi bidoni per la raccolta differenziata. In effetti il cittadino medio cinese non si adopra, dato che non è prevista in termini di nettezza urbana ufficiale, nel differenziare l’immondizia.
In questo modo accade che tutti quei rifiuti la cui energia è ancora esistente e sfruttabile, venga invece irrimediabilmente “termovalorizzata”, termine che va molto di moda ora e che significa, né più né meno, “incenerire” (ma col vantaggio di far sentire meno in colpa le persone sullo spreco energetico attuato e la quantità di diossine liberate). I cinesi non sentono questo senso di colpa e gettano di buon cuore tutto nel cassonetto più vicino. La nettezza urbana preleva e porta via tutto, presumibilmente, alla stessa discarica/inceneritore.

Ciò nonostante Pechino ha delle eccezioni, riguardo la raccolta differenziata, che credo siano molto sui generis e degne di menzione.
Intanto c’è da dire che, se si escludono le zone un po’ più sfigate e lasciate al proprio destino (tipo quella dove vivo io, manco a dirlo!), Pechino è una città molto molto pulita e nelle zone centrali la raccolta anche dei più piccoli rifiuti è veramente minuziosa!! Squadre di spazzini girano con le bacchette – si, le usano anche per i rifiuti, da morir dal ridere! – a togliere da terra anche il più piccolo mozzicone di sigaretta.





C’è da notare e da far presente che è veramente rarissimo sorprendere un cinese a gettare una cartaccia per terra, nonostante non mi risulti che esistano multe per questo. Ci piace sentirci tanto più civili degli altri e diciamo che i cinesi sono “sudici”, ci lamentiamo degli extracomunitari che pisciano nei vicoli gridando alla deriva civile (ogni riferimento alla fu-Fallaci è puramente voluto, così come ogni critica alla sparizione nelle città dei cessi pubblici per costringere le persone ad entrare nei bar e consumare, per poi vergognarsi pure come ladri a chiedere l’uso del bagno), però non ho mai sentito negli altri il brivido di intenso fastidio che io provo quando vedo sapientemente, e istintamente, stringere il mozzicone di sigaretta fra il pollice e l’indice per, con uno scatto di quest’ultimo, fargli fare una parabola verso il selciato, la spiaggia, un bosco. Se dovessi dipingere un quadro dal titolo “strafottenza” di sicuro immortalerei quel momento.

Ho visto però appoggiare, non gettare, bottiglie di plastica usate a terra o sui marciapiedi e lì mi sono dapprima scandalizzato. Ma in mezzo alla gente sono nascosti, è il caso di usare il termine nascosti, tutta una serie di micro-elementi umani che vanno a rovistare nei cestini, per terra, sui marciapiedi alla ricerca di rifiuti riutilizzabili. Mentre si passeggia per le strade di pechino con una bottiglia d’acqua o una lattina di coca semivuota, non è raro che una persona anziana ci venga incontro facendoci capire di volere il “vuoto”. Hanno delle borse dove infilano le bottiglie, dopo averli saggiamente schiacciate, e nelle quali raccolgono anche quel poco di carta che riescono a trovare. Appoggiare le bottiglie a terra piuttosto che infilarle nei cestini evita loro la perdita di tempo, l’umiliazione del “rovistio” e il rischio di ferirsi con qualcosa. Ho preferito non scattare fotografie in quanto queste persone, che vivono evidentemente molto al di sotto della soglia di povertà, in quanto la mia immaginazione ha voluto farmi pensare che non gradissero essere immortalati durante questa, credo per loro umiliante, ricerca.

Il concetto è semplice e prima riusciremo a capirlo anche noi, prima riusciremo a salvarci dalla disfatta totale per collasso del pianeta: i rifiuti, così come oggi noi li produciamo, contengono ancora del valore, dell’energia che può essere spremuta invece che buttata, quindi è energia che può essere VENDUTA!!
Al contrario di come piace pensare ai “civili” paesi occidentali, la quantità di spreco che si riesce a perpetrare non è un indice del benessere, bensì una buona misura dell’idiozia di una società arrogante e antropocentrica, che pensa di poter disporre delle risorse del pianeta (e quindi anche degli altri coinquilini) a proprio capriccio.

I micro-elementi umani altro non sono che persone piuttosto anziane, o disoccupati, che vanno capillarmente in cerca di rifiuti ancora utilizzabili, principalmente carta e plastica. Il fine è di rivenderla in centri, gestiti da normali cittadini (e anche loro non sembrano passarsela molto bene), che danno più l’idea di discariche abusive (ma intorno a queste c’è un alacre lavoro).





Questi evidentemente rivendono i “rifiuti” a ditte ancora più grandi che sfruttano questi materiali, riciclandoli, per altri vari scopi produttivi. La Cina è attualmente il più grande importatore di materie prime e di materiali edili, plastici ecc., è ovvio che l’espansione vertiginosa che sta affrontando non potrà facilmente essere sostenuta senza un logico e lungimirante riciclaggio. La Cina rappresenta il 30-40% della richiesta mondiale di rame (ecco perché sono nati i furti di grondaie!), il 36 % della richiesta mondiale di acciaio, oltre il 55% del cemento e non voglio spaventare oltre!

Torniamo ai nostri riciclioni! Ogni bottiglia di plastica vuota viene pagata 1 centesimo di yuan. Con 10-20 bottiglie raccolte si riesce a rimediare un pranzetto scarso, ovviamente roba da poveri, una tazza di riso o un po’ di noodles in brodo e se uno ha culo riesce anche a rimediare un po’ di carne (uno spiedino con una 50ina di gr di carne di pecora costa esattamente 1 yuan nella stra-grande maggioranza dei casi).
In questi centri, io ne ho visti solo all’aperto e non vogliono che si facciano foto (ma ormai le avevo fatte!!), lo spazio occupato viene organizzato in vere e proprie “zone di riciclaggio”: la zona per la plastica fine da bottiglie…







quella per la plastica più spessa…





…la carta e gli oggetti “smembrabili.”







Se si è fortunati, infatti, si possono notare persone al lavoro atte a smontare oggetti più complessi e ingombranti: sedie che vengono separate nella parte metallica e quella plastica, divani dai quali viene ricavato il legno e la stoffa, televisori che vengono divisi in plastica, legno, ferro, magnetite ecc. ecc.

Credo che anche i computer facciano questa fine. Ho visto corrieri specializzati nel recupero di computer vecchi portati via dai grandi centri dell’elettronica (in pratica veri e propri quartieri di magazzini di informatica, audiovisivi ecc.). Però non so se vengano usati come tali, spedendoli nelle zone più disagiate della Cina (campagna rurale e sud del paese), o se facciano la fine dei televisori con recupero di plastiche, vetri e soprattutto silicio, che ora come ora incomincia a scarseggiare pesantemente!





Anche il rifiuto organico ha un suo utilizzo!! Se si fa molta attenzione, si possono vedere eserciti di omini molto discreti che passano diligentemente al setaccio tutti i ristoranti della zona. Si muovono di notte, quasi come topi di nascosto, e vanno in giro con due secchi attaccati a un bastone che caricano sulle spalle (si, proprio come nei cartoni animati).

Trasportano tutto l’organico che i ristoranti non sanno come altrimenti utilizzare: gli omini pagano per questo prezioso e maleodorante materiale, che poi rivendono a industrie che ne ricavano cibo per animali. Da noi sono i ristoranti che pagano un tot al mese a delle ditte che fanno cose simili, e francamente credo che in questo modo tanto organico venga gettato nei rifiuti ordinari, ma è apprezzabile notare uno sforzo per sprecare il meno possibile.

Vorrei sottolineare come tutto ciò non sia dettato dalla presenza di una morale ecologista o ambientalista, qui non esistono partiti, figuriamoci quello dei verdi! E nemmeno esiste la preoccupazione per l’ambiente che può scaturire dalle coscienze personali. Il tutto è mosso dalla convenienza della cosa. E il governo stesso si sta muovendo in questo senso, dato che si comincia a capire che è meglio prevenire che curare, forti anche delle esperienze di incuria occidentale: inquinamento di acqua e aria, spreco di risorse e di energia alla fine si traducono in perdita economica e perdita di salute per i cittadini (quindi ancora perdita economica). Dubito che risolveranno brillantemente entro poco tempo, ma è già qualcosa il pensarci. Sono previsti forti finanziamenti e agevolazioni per gli stranieri che andranno a investire in Cina per imprese dedicate alla risoluzione dei problemi ambientali et similia e questo è uno dei pochi campi in cui si possono ancora fare affari facilmente in questo paese.

Non è finita! Una cosa che ho apprezzato tantissimo nel comportamento del cinese medio è che quando al ristorante non riescono a finire il cibo ordinato fanno una cosa che da noi verrebbe vista come una cosa da barboni, con disgusto, disprezzo, tracotanza, supponenza: molto spesso, infatti, si fanno fare un bel fagottino della roba avanzata da portare a casa!! Da noi l’ho visto fare giusto per la pizza, qui si pensa perfino a portare il cibo eventualmente non toccato ai propri compagni di stanza, sapendo che verrà gradito (e non per povertà, ma giusto per premura!). E’ una cosa normale, anche se c’è da dire che difficilmente un cinese non riesca a finire il proprio pranzo, si può dire tutto di loro ma non che non siano delle buone forchett, ooops, bacchette!! ^___^

mercoledì 25 giugno 2008

La Cina e l’arte del mimetismo…

Vi siete mai chiesti perchè i militari di tutto il mondo vestono quelle tute di 2-3 colori, solitamente grigio-topo, marrone-merda, verde-alieno, tappezzando di tessuti simili anche le tende e i mezzi di trasporto militari (trama che poi è anche diventata tristemente di moda e ce la ritroviamo anche non fatemi dire dove, riscontrando un picco di preferenza guarda caso proprio durante la seconda guerra del golfo) ??

Si, ok, se le chiamano “tute mimetiche” vorrà dire che servono a mimetizzarsi!! Ma mimetizzarsi dove?? In quale contesto?? La risposta sarà altrettanto ovvia: “nel bosco, idiota!!”
Ma…mi domando e dico, voi lo avete mai visto un bosco fatto con quei colori?? Vogliamo confrontare le due “textures” in un contesto ideale??









Certo, non è che sia evidentissima la giacchetta in quel boschetto, ma nemmeno invisibile!
Voglio tralasciare il fatto che ogni bosco è diverso e che né la corteccia degli alberi né le eventuali foglie in terra somigliano vagamente a quei colori…ma poi in un bosco - che di solito non è il boschetto del parco bello pulito e perfettino o il bosco di Camp Derby - basterebbe evitare di vestirsi di rosso o giallo pastello e in teoria non è facile farsi vedere…o meglio, vestiamoci di marrone come i funghi, che infatti non è che siano visibili a colpo d’occhio! Avete mai visto dei funghi color “mimetico”??

Ma la Cina mi ha illuminato!! E ora ho capito da cosa deriva la scelta di quella trama per tentare di rendersi invisibili!! Qui ho trovato gli alberi ai quali queste tute sono ispirate e non nutro il minimo dubbio nel gridare EUREKA!!





[link]Ma quante varietà di tute mimetiche esistono al mondo? Evidentemente non è stato ancora trovato il mix ideale di colori per un perfetto mimetismo! E che cavolo, è l’ora di dirlo ai nostri soldati e ai nostri governi occidentali!! Questi sono gli alberi di cui dobbiamo tappezzare i nostri boschi se vogliamo salvaguardare la loro vita e non vogliamo buttar via i soldi investiti fin’ora nella ricerca dei colori mimetici!! Ma vi prego, notate la perfezione dello stile:





Loro ci hanno già pensato quindi!! Quando l’America deciderà che è l’ora di attaccare la Cina con i più futili motivi presi a casaccio dagli obiettivi del Risiko (tipo conquistare almeno 24 banche o 24 miniere), questa nazione sarà pronta a rendere la conquista più difficile che mai!

Ah, per i più curiosi, ho notato che esistono alberi anche in mimetica stile “urban”(vero!!)!




[mi scuso in anticipo per la crudezza della prossima immagine]


Che so, qualche segaiolo appassionato di soft-air che la domenica mattina non ha molto da fare perché tanto la sera prima non ha rimediato phyae* (come al solito) e quindi può svegliarsi alle 4:30 del mattino per andare nei boschi a far finta di spararsi con altri segai appassionati di questo inut divertentissimo spor passatem hob…si, insomma, quella roba lì, potrebbe essere interessato all’articolo e farsi arrivare dalla Cina quintalate di semi per piantare gli alberi perfetti e crearsi il boschetto ideale per sfoggiare l’ultima tutina o il manico del coltellone da rambo pagati solo 1000 euri!!
















Phyae: individui di sesso femminile, dotate di pvppe e cvlo, utilizzabili per lo più a scopi ludico-copulativi

lunedì 23 giugno 2008

La banda del parco

Ai cinesi piace il karaoke, così come ai giapponesi. Qui a Pechino sono moltissimi i locali dedicati a questo tipo di attività socio-ludica e sono talmente frequentati che occorre prenotare molto tempo prima per poter avere un tavolino!

La catena più famosa di locali dedicati al karaoke è la KTV che, come accennato prima, ha locali sempre pieni di gente e soprattutto costosissimi (almeno per pechinesi).

Ma i cinesi non passano semplicemente una serata canterina come può succedere a un karaoke in Italia. Quando un cinese dice alla moglie “stasera vado a cantare con i miei amici”, fra le righe bisogna leggere “non mi aspettare alzata, farò l’alba e tornerò ubriaco fradicio!”.



Infatti le prima volte che vedevo delle facce alla Massimo Ceccherini, praticamente pesche agli occhi vendibili al chilo, mi rispondevano “eh si, perché ieri sera sono andato a cantare”…e io non capivo! Poi mi hanno spiegato! Uno si mette al tavolino, beve come un cretino e canta, canta, canta, fa a botte e/o si prenota per accaparrarsi il microfono, e avanti così tutta la notte. I cinesi sembrano tutti degli aspiranti cantanti e nel video del post precedente direi che la cosa è piuttosto evidente!

Esibizionisti? Non lo so se è esibizionismo il loro. Di certo è che hanno una gran voglia di sentirsi utili, di attirare applausi e complimenti e non si vergognano di nulla.
Ma i templi del karaoke sono per la notte, mentre la sete di esibizione dei cinesi e la realizzazione dei sogni da star non si spegne in una sola notte e soprattutto non si esaurisce avanzando con l’età!!

E’ così che, passeggiando per i parchi di Pechino, non è raro imbattersi in gruppetti di persone che, attrezzatissimi e organizzatissimi, inscenino vere e proprie rappresentazioni d’opera, duelli canori, balletti, concerti!!


Al Tempio del Cielo (Temple of Heaven), si può esser sicuri di trovare gruppi di persone che svolgono attività di ogni genere come in un circolo ricreativo.




Sotto le classiche loggettine di legno che percorrono le strade per i templi cinesi, masse di gente, soprattutto anziani, si raccolgono e giocano agli scacchi cinesi, a carte (fra l’altro sbattendole tipo “SCOPA!” proprio


come facciamo noi) e, appunto, ballano, cantano, parlano, rompono le palle a chi come me cerca di imparare le regole degli scacchi cinesi venendo a muovere i miei pezzi spiegandomi le strategie migliori (ovviamente in lingua cinese, ogni mondo è paese eh!!).







In pratica questi energici vecchietti si portano da casa strumenti tipo flauti, chitarre, fisarmonicha e pianolette con basi, spesso accompagnati da impianti di amplificazione (!!) e quasi come dei professionisti cominciano ad esibirsi.





Il tutto assolutamente senza scopo di lucro, nessuna richiesta di elemosine o di offerte per la prestazione!! L’unico scopo è di mostrarsi e raccogliere consensi sul proprio più o meno effettivo talento! Qui sotto un video dimostrativo girato al Tempio del Cielo, una specie di coretto sardo-cinese ^__^:





Pochi giorni fa però, in un parco – piccolo e poco segnalato ma molto carino - vicino a dove risiedo, abbiamo assistito a una scena piuttosto clamorosa di tali simpatiche iniziative!!
Di punto in bianco si vedono entrare in una piazzetta dei signori con degli strumenti.





Abbiam pensato subito al solito coretto con un po’ di muscia…in realtà col passare dei secondi si succedevano in rapida successione decine e decine di persone che cominciavano a sistemare strumentazioni discretamente ingombranti, impegnative e apparentemente di pregevole fattura!





Ma la sorpresa non è finita in pochi minuti come pensavamo! Questi non solo erano ben forniti in quanto a numero di strumenti! Erano proprio organizzati come una vera e propria orchestra e strategicamente si sono posizionati in modo da raggruppare gli archi da una parte, le percussioni al centro e gli strumenti a corda dall’altro lato!!




Fra l’altro avevano strumenti che non avevo mai visto dal vivo e che ricordavo solo nei cartoni animati, come questo strumento ad una sola corda che fa praticamente il ruolo del violino.





Ma anche gli altri strumenti a corda erano molto interessanti, come anche gli elementi dell’orchestra che, nella loro evidente concentrazione, li armeggiavano.





E alla fine, dopo la sistemazione degli strumenti, gli ordini impartiti dal capo-violinista e dopo l’accordatura degli strumenti, ecco che parte il concertino, fatto di musiche popolari e canzoni famose in cina, anche a richiesta del folto pubblico che si era subito radunato intorno e che non risparmiava applausi alla non-improvvisata orchestrina della domenica!! Lo stile mi ricordava, in moltissimi punti, il sound della musica popolare irlandese…ecco il video che ho girato, come al solito di non ottima qualità!





Ci fossero anche da noi queste cose sicuramente farebbero pagare una tassa per occupazione del suolo pubblico!!
Sono rimasto piacevolmente colpito da questi anziani che dimostrano indipendenza e spirito di iniziativa: si divertono, si esibiscono, si prendono i complimenti, hanno momenti di celebrità, si sentono utili, si esercitano durante tutta la settimana, si sentono vivi. Situazione ben diversa da ciò che possiamo vedere noi, dove l’interazione con le persone è quasi sempre limitata a quelle che frequentano il bocciodromo o il tavolino del bar. O, se va male, quello della casa di riposo: qui non ce li mandano alle case di riposo!

giovedì 19 giugno 2008

Heal the world (and my dignity)

Avevo accennato, qualche post fa, a un video musicale al quale mi avevano costretto a partecipare…e con l’inganno!

Ammetto che, dopo aver visto il risultato, sono stato fortemente tentato di far finta di nulla e di evitare di rendere pubblico ciò che ancora non riesco a credere di aver fatto!
Dopo aver pubblicato in gran segreto il video su youtube e averlo mostrato solo a pochi intimi (che poi sono stati opportunamente resi parte di un’amalgama cementizia), ho invece deciso di fare outing, vista l’ilarità che ha suscitato la cosa.


Ma soprattutto per avere ben chiaro il monito di non fare MAI PIUUU' una cosa del genere. Insomma, prendetemi bene bene per il culo, così imparo!! E so che questo mi costerà caro per diversi anni!! :(






Dunque, tutti ricorderete il tremendo terremoto nella provincia del Sichuan che ha provocato oltre 80.000 vittime. Bene, nell’Università dove ho fatto quel mini-corso di cinese si son messi in testa di girare un video per la commemorazione delle vittime del terremoto. Un ragazzo col quale gioco spesso a ping-pong in quell’Università, nonostante mi abbia sentito cantare in maniera oscena “One” degli U2 insieme a un gruppetto di scalcinati compagni di classe (ho il video anche di quell’esperienza…sto meditando se raccontarla o no, mah!), mi ha chiesto se ero disponibile ad un favore: far parte del gruppo dei “cantanti” (virgolettato d’obbligo!) in questo video musicale, dove avremmo dovuto interpretare “Heal the World” di Michael Jackson.





Tralasciando di far notare l’opinabilità della scelta del brano (la canzone parla di salvare il mondo dalle guerre e dalla fame, rendendolo migliore con l’ammmore, un terremoto non è che c’azzecchi più di tanto…), ho accettato semi-sovrappensiero come è buona abitudine fare quando ci si vuol mettere nei guai. E così è stato!!

Intanto mi han fatto perdere tanto di quel tempo che nemmeno avrei potuto immaginare!! Un’intera serata a studiare il pezzo e decidere chi doveva cantare cosa, poi il giorno dopo 6 (sei) ore di massacranti riprese video e il giorno dopo ancora 5 ore in sala registrazione, la maggior parte delle quali passate ad aspettare che arrivasse il proprio turno, come dal dottore!!

Inutile dire che questa è stata la prima e ultima volta che mi son prestato a simili pagliacciate!! Si, perché alla fine si è risolto tutto in una roba che definire ridicol/trash/kitsch è poco!! Pensate che il video (questo l’ho saputo durante le riprese) era inizialmente destinato per una diffusione nazionale…alla fine il regista, il cui parere è stato definito come “very disappointed”, disgustato dal risultato ha pensato bene di evitare!!

Non so cosa pretendesse, francamente! A me scappava da ridere solo al pensiero! 3 giorni per preparare una canzone nella quale dovevamo cantare quando in gruppo, quando da soli, con persone che non si erano mai viste prima, che non avevano mai visto una sala di incisione, che non si erano mai mossi davanti a una telecamera!

Il risultato è stato…vabbè, è inutile girarci intorno cercando termini gentili!! Il risultato è stato una mmmerda totale!! ^___^
Intanto ricordo che durante le riprese ho sofferto come un cane! Mi era stato detto di vestirmi non troppo sgargiante, né scuro, sia per gli intenti commemorativi del video, sia per una questione di luci. Il bianco è meglio. Così ho preso l’unica cosa che avevo di bianco, un semigolfino pesante e a maniche lunghe nel quale ho sudato “7 golfini” e alla fine mi sentivo una porcilaia!
Chi me l’ha detto? Questo personaggio qui, quello che mi ha trascinato in questa iniziativa! Un cinesino del sud, molto più nano di me, un folletto pieno di energia col quale gioco spesso a ping-pong e che parla un inglese-australiano perfetto, una delle mie prime ancore di salvezza qui a Pechino! Guardate lui come si era vestito, invece! Merdaccia!





Per questo abbigliamento è stato subito soprannominato “water melon boy”!! Però era uno dei pochi che cantava decentemente e non si faceva spaventare dalle difficoltà della prova, col suo stile un po’ “Backstreet boys” ma soprattutto, come loro, ci credeva davvero!! Guardare per credere! ^___^

Per far capire quanto ci avevano preparato alle vere velleità di questo video penso sia sufficiente mostrare la foto di uno degli elegantissimi cantanti!





La cosa assolutamente più terrificante sono state le pretese di registi e del resto della “troup”. Non bastava che cantassimo, no!! Dovevamo anche interpretare, recitare, gesticolare, mostrare emozione, crederci e trasmettere qualcosa. Inizialmente non ce la facevo, il pezzo di legno che in me, messosi d’accordo con ciò che restava della mia dignità, non riusciva a non ribellarsi a queste pretese che mi facevano sembrare il più idiota del pianeta. Poi sudavo. Ero totalmente a disagio, ma dopo ore e ore di attesa e di richieste, pur di andar via e finire si diventa mansueti e disposti a scendere ai più biechi compromessi!! Il risultato è terrificante, non dovrei mostrare queste immagini ma mi ci stà bene, così imparo! Un uomo senza più dignità, plagiato dalle pretese di sedicenti registi!!





Durante le riprese c’era chi ci tempestava di foto e una delle fotografe, simpatiche come un moscerino ancora vivo nell’occhio, mi fa: “come mai hai così tanti capelli bianchi?”. “Perché sono vecchio (idiota!)”, rispondo io! Fra l’altro avevo notato come i cinesi, anche di una certa età, hanno i capelli tutti sorprendentemente neri!! Poi ho scoperto che anche molti anziani se li tingono!! -__-
D’altra parte ero l’unico non-cinese del video e mi sto ancora chiedendo: “PERCHÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈÈ????”
Spicco per la bianchezza della pelle e della maglia, ma la cosa che più mi fa incazzare è che faccio la figura del nano anche in Cina!!!





Fra l’altro ho avuto anche il piacere di conoscere l’unico cinese che si fa le lampade. È un tipo che assomiglia tantissimo a Bruce Lee (che qui nessuno conosce come Bruce Lee, anzi nessuno sa chi sia Bruce Lee, bensì conoscono una roba tipo Lin Xiao Long, pronunciato Linsciiaolon). Il colore della sua pelle era diventato una roba inguardabile e tutti lo prendevano in giro! Fra l’altro, poverino, proprio quel giorno aveva avuto un abbassamento di voce!





Il video scorre fra assoli fatti a pezzetti (un po’ come le sigle di miss Italia, per intendersi), di persone che cantano ognuna in maniera completamente diversa l’una dall’altra, senza un filo conduttore fra le voci, temi, tempi, intonazioni, timbri ecc. ecc., una roba da asilo!! Fra l’altro dovevo fare anche una specie di controcanto nella parte finale, oioi: ovviamente sono ripreso in primo piano proprio in quel momento, ma la voce non è mia!! Le registrazioni audio sono state fatte il giorno dopo quelle video e siccome era tardi mi son levato di lì…e la mia parte l’ha egregiamente performata l’ottimo Water Melon!
Uno dei momenti più esilaranti del video è durante il coro delle ragazze, completamente fuori tempo e tono, roba dell’altro mondo!!





Ma mai odiose quanto la mia “compagna” di canto, che mi ha tenuto un sacco di tempo nella sala registrazione dato che non riusciva a prendere la nota…alla fine, quando l’ha presa benino, l’ho presa male io e hanno deciso di usare quel pezzo per il video!





Ah, e poi la carrellata sulla scala!! Solo dopo mi sono accorto di avere un buco nei pantaloni grosso come tutto il fondello!! Per fortuna non si nota molto, anche perché le riprese ravvicinatissime che ci avevano fatto non sono state scelte per il montaggio!! ^__^’






Insomma, durante tutte le riprese, mentre ci costringevano a fare gesti stile “boy band”, non facevo altro che pensare “oioi, speriamo che nessuno di quelli che mi conoscono veda mai sta roba, ma chi me l’ha fatto fare ecc. ecc.”! Il senso del ridicolo mi copriva fino alla punta dei (lunghissimi, visto??) capelli!! Regalandovi sta roba tragicomica vi mostro fiducia incondizionata, gratitudine perchè so già che non me la farete pesare, ma soprattutto è un gesto di sentita auto-fustigazione!!
Ma guarda te cosa mi tocca fà in Cina!! E s’è fatto anche questa, via…


domenica 15 giugno 2008

Baidu e Youku, ovvero: scaricare mp3 e video aggratisse!

Una chicca veloce veloce e, spero, utile anche dall’Italia!

Se da un lato la Cina censura, per “premura materna™” verso i suoi cittadini, siti porno e politicamente incorretti (per loro), dall’altro lato se ne strasbatte anche allegramente i testicoli riguardo diritti d’autore e copyright!! Un po’ come fanno tutti gli utenti di E-mule. Eeeeh, vero, fate schifo, vergognatevi a scaricare gratis film e canzoni senza pagare chi di diritto, ma non lo sapete che è come rubare una aTo-radio o una borsetta griffata Gucci?? A volte sareste da manate!!

Quindi qui non esistono problemi di sorta riguardo la messa in condivisione gratuita, su siti assolutamente pubblici e piuttosto famosi, di .mp3, .mpg, .avi e ogni altro ben di dio!

Probabilmente con questo post sto per andare a violare qualche legge internazionale o provocherò, dopo inopportuni passaparola, un sospettoso aumento del traffico europeo verso i siti cinesi, quindi un bel disclaimer per pararmi il cvlo lo voglio mettere:


quella che segue è solo una dimostrazione a scopo informativo, e senza fini di lucro o di file-sharing, su come i cittadini cinesi utilizzino i sistemi informatici statali per procurarsi file musicali e video e su come recepiscano le leggi internazionali sul diritto d’autore. Ogni lettore è invitato a non impossessarsi in alcun modo dei file messi in condivisione dal sistema cinese onde evitare di incappare in trasgressioni di leggi sul copyright. L’autore di questo blog è esonerato da ogni responsabilità riguardo ogni tipo di abuso delle seguenti informazioni


Ok, partiamo con la dimostrazione!

Se in tutto il resto del mondo il motore di ricerca principe è Google, per i cinesi il punto di riferimento è sicuramente www.baidu.cn (Baidu più o meno significa “traghettatore”).

E’ un motore di ricerca che, per quel poco che ne so, dovrebbe sfruttare sistemi di algoritmi piuttosto simili a quelli di Google, ma ci interessa poco! Ovviamente sono preponderanti i caratteri cinesi ed è per questo che qui è utilizzatissimo, sponsorizzatissimo e popolarissimo, senza contare che è filtrato a dovere per tutte quelle paroline che non sono care al regime. A voi il divertimento di provare a vedere se trovate qualche esempio ganzo di censura, tanto il motore di ricerca legge e restituisce anche caratteri europei. Io, da qui, preferisco evitare!
Quello che ci interessa per restare In-Topic è, fra i vari caratteri incomprensibili che potete notare, l’europeissima scritta “MP3”.


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[Mp3 credo sia una delle pochissime parole che i cinesi hanno adottato così com’è dall’inglese, senza volerla cinesizzare! Infatti se fate leggere loro la parola Hotel non sapranno di cosa state parlando nonostante sia
pieno di quelle scritte sui palazzi, se domandate a un venditore di telefonini se il modello XYZ ha il blutooth lui vi guarderà come Homer, se cercate un Mc Donald evitate di chiederlo se non sapete come si dice in cinese!! Insomma, ciò che in ogni nazione capiscono, qui nisba!]






Una volta cliccato lì sopra cominciano i dolori! Ma niente paura, se volete ascoltare una canzone, digitate semplicemente il titolo e/o l’autore. Vi verrà mostrato un elenco di files di varia qualità e dimensione. Come ascoltare? Fra i vari ideogrammi che vi sono dovete cliccare, nella colonna che vedete cerchiata qua sotto, il link corrispondente al file scelto:


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Come per magilla partirà la canzone. A questo punto molti di voi, già belli incazzati e annoiati, si chiederanno: “e dove minchia stà la novità rispetto ai servizi in streaming che si trovano anche in Italia?!?!”
La novità, cari i miei cosi, è che nella finestrella della canzone c’è il link fisico del file!! …cosa che manca nei siti musicali del resto del mondo in quanto tale link può essere utilizzato per scaricare il file sul proprio computer!!
Niente di più semplice, a prova di phyae* imbranate col computer: tasto destro sul link, si sceglie la voce “salva link con nome” (o roba del genere a seconda del browser utilizzato) e il gioco è fatto!
Badate bene, io ve l’ho detto così per dire, bambini, è come il wrestling, non fatelo assolutamente a casa!!! ^__^

Come si può vedere dalla foto sopra, ho indicato con una freccia (disegno in maniera ignobile, e allora!?!?) subito a destra del cerchio un altro paio di caratteri: in teoria dovrebbero fornire le parole della canzone, ma francamente non sono mai riuscito a ottenerle!! I caratteri ancora più a destra servono per scaricare sul telefonino la suoneria della canzone indicata (credo gratuitamente)…ho provato a seguire il servizio ma poi mi chiedeva di connettermi ad una pagina web col cellulare e ho lasciato perdere!

Stessa cosa vale per i video, anche musicali, raggiungibili cliccando sugli ideogrammi cerchiati in verde nella prima foto, ma è meno utile in quanto oggi come oggi con youtube il “problema” di scaricarsi o meno i video non è insormontabile per chi usa firefox e sa usare i suoi plugins (tipo “download helper” o il recentissimo plugin di “Real player 11”, firulì, firulà…. ).

Un altro sito interessante è www.youku.com, sito al quale si viene spediti cliccando sulla scritta prima consigliata per i video: vi si possono trovare tantissimi film anche di recente uscita, in lingua inglese, comodamente godibili in streaming o scaricabili sul proprio Pc col solito truccchetto valido per youtube (ma sapete che se i video sono protetti da copyright non si fa, eh!!) !! I film sono proprio in versione integrale e, almeno qui in Cina, scorrono senza bloccarsi anche usando connessioni che non sono fulminee verso siti internazionali (ovviamente avranno impostato delle preferenze di banda per la navigazione nei siti “di regime” e comunque la risoluzione non è da cinema!). Direi che è una risorsa che in occidente ancora non si conosce nonostante sia piuttosto succulenta!!

La visione in streaming la potete godere senza pericolo di incappare in leggi del menga, dato che nessuno vi può vietare di andare a guardare cosa offre “on line” un sito straniero!! Anzi, fatemi sapere se youku vi funziona bene ed è veloce come in Cina o se limitano la banda per il collegamento dall’estero!



* vedi la definizione data alla fine del post precedente a questo! ^____^

giovedì 12 giugno 2008

Al vecchio mercato...

Adoro i mercati, di tutte le nazioni. Credo che nel modo di fare mercato, in cosa si vende, come lo si espone e come i venditori si approcciano al cliente ci sia una buona parte della cultura di un popolo. In ogni paese che visito mi piace cercare il mercato tipico, quello centrale, per osservare cosa diavolo vendono, come lo vendono, che tecniche hanno per richiamare l’attenzione.

Quelli che più mi son piaciuti, per ora, sono stati quello di Kyoto (carico di odori, colori e di cose strane, persone molto attente al cliente che passava, e tutto disposto molto ordinatamente, con razionalità, disposto su un'unica via) e quello di Barcellona (coloratissimo, confusissimo ma razionale nei settori di vendita, organizzato come un labirinto e ogni bancone veniva ordinato in modo da sembrare un'opera di Gaudì).

I cinesi, manco a dirlo, sono molto chiassosi e vi sono venditori che gridano "come al mercato" perfino nei supermarket!! I venditori cercano ovviamente di strappare il prezzo meno onesto (soprattutto agli stranieri!), e gli acquirenti amano moltissimo mercanteggiare. Una delle cose che mi piace di più è proprio mercanteggiare, senza calcare troppo la mano (anche perché a un certo punto la trattativa diventa un’insensata questione di 30-40 centesimi risparmiati!!) e le prime parole di cinese che ho imparato sono state proprio finalizzate a questo!
Se sono in forma ed ispirato riesco perfino a strappare un 50-60% di sconto, ma si deve anche dire che come vedono la faccia dello straniero il prezzo raddoppia come per magilla!
Non so perchè in Italia si sia persa l'usanza del tirare il prezzo. Anzi, se uno solo ci prova viene visto come un accattone degno di disprezzo. Ma al "mercato", scusate se lo dice la parola stessa, si "mercanteggia", e che cazzo!! Come se cercare di risparmiare due soldi sia un delitto, mentre cercare di guadagnarne di più, come fanno spesso i venditori al mercato, sia invece da apprezzare!

La maggior parte dei mercati di Pechino è costruita ad arte per attirare il turista danaroso e in uno dei miei prossimi post parlerò di uno dei mercati più famosi in città, bellissimo e dove si riesce a trovare veramente di tutto! In effetti più che un mercato è un vero e proprio bazar!

Domenica invece mi sono imbattuto per caso in un gruppo di hutong (i quartieri antichi di Pechino, descritti al link in sovrimpressione) ancora vivo e attivo, pieno di gente che effettivamente vi abitava e…col mercatino domenicale!! Per fortuna ero in compagnia di un mio amico cinese, al quale ho potuto sfracassare i maroni con le mie numerosissime domande stile bambino (cos’è quello?! E quello? E quello? Ma perché fa così??), non credo che mi porterà più in giro!!

Come già accennato in diversi post precedenti, i cinesi non sono certo dei fuoriclasse dell’igiene. Qui i basilari criteri di pulizia e salvaguardia della salute, nonostante stiano prendendo piede nelle zone frequentate da turisti, sono associati al concetto del “quel che non ammazza ingrassa” e ogni precauzione sanitaria è considerata al pari di un comportamento da “fighetti”!! I mercatini rionali che si possono visitare nelle varie viuzze somigliano quasi tutti a questo che vo mostrando. Meglio far la spesa nei supermercati, che raggiungono livelli igienici almeno un po' rassomiglianti ai nostri (a parte il fatto che non trovo mai le date di scadenza e quando trovo una data spero sempre che sia quella di confezionamento, dato che è sempre appartenente al passato!

Avverto quindi i lettori che la prossima sequenza di immagini è stata concepita per un pubblico adulto e forte di stomaco. Cardiopatici, fighetti milanesi (o delle “zone bene” di ogni città), phyae* schizziGnose (sic) e tutti gli altri soggetti sensibili sono avvisati e scoraggiati dal prendere visione! E vi va anche bene che non ho la possibilità di farvi sentire gli odori, perchè vi garantisco che erano un forte deterrente per la passeggiata!!

Quando da lontano ho visto che c’era un mini-mercatino mi si sono illuminati gli occhi, mentre la prima reazione del mio compagno cinese è stata di disgusto. Per loro son cose vecchie e da primitivi! Ovviamente l’ho costretto con la forza, nonostante sia di tanto più alto di me (eh si, mi tocca fare la figura del nano anche in Cina, son senza speranze!!).
Il primo impatto però è stato abbastanza deludente, mi pareva di essere nel comune mercato di Pontedera (sempre sia lodata):





Poi ho cominciato a vedere cose un pochino più strane, come questi aglioni trattati non so come ma mi piace chiamarli “marinati”…e francamente ammetto che ne ero anche un po’ invitato, poi contro i vampiri che girano qua in Cina non si sa mai…





Proseguendo arriva il momento delle frattaglie, che qui non mancano mai e, anzi, molte delle cose che noi riteniamo degne della spazzatura qui sono considerate vere e proprie leccornie!! Esempi eclatanti sono le cartilagini e la pelle del pollo, che spesso vengono infilate in spiedini e cotti alla brace per essere gustosamente consumati! Ricordo benissimo quando mia madre mi ammoniva di non mangiare la pelle del pollo (ma siamo pazzi!?!? E’ la parte più buona, cavolo, ma si può mangiare una coscia di pollo e scartare la pelle???!!!) e cercava sempre di toglierla prima di mettere il mio pezzo nel piatto, sapeva che avrei disobbedito dicendo di averla data al gatto!!
Nella prima foto si tratta di interiora di pecora tagliuzzate in vario modo e non ho ben capito cosa sia quell’organo enorme in primo piano…forse un polmone?!?!? Un grosso rene (allora forse non era pecora!)? La seconda foto invece immortala una succulente cornucopia (??) metallica ricolma di pelle+cotenna di maiale bollita. Entrambe le pietanze sono molto usate per far sughi o anche mangiate così come sono.





Tutti i banconi erano allestiti fuori dalle abitazioni stesse, come se ogni proprietario di casa avesse qualcosa da produrre e da vendere! C'è da dire che questo quartierino era proprio a ridosso di una famosa via commerciale dove si possono trovare manufatti e/o minchiate di ogni genere, quindi molto frequentata da turisti. Credo che questo sia il principale motivo che ha portato questa gente a diventare venditori più o meno improvvisati!





Poco più in là posso finalmente vedere una delle primissime fasi per la preparazione delle famose "preserved eggs" o "uova centenarie". In pratica è un'antichissima formula asiatica per conservare le uova per lunghissimo tempo (alcuni parlano, appunto, di centinaia di anni, perfino 1000...non ho intenzione di verificare la salubrità di un uovo dei tempi di Napoleone, scordatevi l'esperimento!) e ovviamente lo scopo era di far provviste durante i periodi di abbondanza o avere scorte facilmente trasportabili anche per lunghi viaggi (o in guerra), in quanto le uova diventano consistenti come quelle sode, ma molto più resistenti al tempo. In pratica le uova vengono dapprima bollite molto a lungo (in alcune procedure si passa subito alla fase 2), anche dei giorni o settimane, in una soluzione salina molto alcalina, contenente liscivia, sale, tè e altre magiche sostanze! Vi prego di notare la pulizia dell'ambiente circostante, probabilmente anche il contesto prende in qualche modo parte al miracoloso processo!





Alla fine le uova vengono ricoperte da una mistura di argilla, cenere ottenuta da quercia, liscivia, te e altro, poi il tutto viene avvolto nel riso (per assorbire l'umidità?). Dopo questo questo procedimento esoterico, le uova vengono così conservate per dei mesi. L'innalzamento del pH e l'assorbimento di minerali fa sì che il tuorlo alla fine diventi nero come la pece e l'albume di un marrone trasparente...insomma una roba che a mangiarla ci vuol più fegato in senso metaforico che in senso anatomico-funzionale! Eppure non sono malaccio, solo che non sanno di uova!! -__-




Ma arriviamo al banco del pesce!! Qui si serve pesce fresco signora mia, mica scherzi!! Roba ancora viva, se uno vuole si porta a casa il pesce morto e pulito oppure ancora vivo! Da notare come vengano rispettati i criteri per il benessere animale, recependo le ultime normative CEE riguardo lo spazio minimo vitale che ogni pesce di allevamento deve avere:
















E la ciccia fresca?? Niente paura, abbiamo anche quella signora!! Ovviamente anche qui le elementari norme igieniche la fanno da padrona e possiamo vedere come i tagli di carne vengano esposti al riparo dagli agenti atmosferici nonchè dagli umori di astanti e passanti!! Soprattutto da notare che il bancone è di legno, vietatissimo qui in Europa in quanto è obbligatorio usare marmo, acciaio, plastica insomma superfici che non solo siano lavabili e non assorbenti, ma anche assolutamente disinfettabili/sterilizzabili! Ma vogliamo differenziare l'offerta al consumatore?!? E allora perchè non organizzare un bel bancone di carne e scarpe?! Perchè non ci abbiamo pensato noi per primi, sedicente popolo dalla fervida fantasia!?!? ^___^






Glossario: phyae: accezione livornese per indicare il plurale del termine "ragazza con comportamenti facilmente stereotipabili alle biondine stile college americano".