venerdì 16 maggio 2008

Ingegneria edilizia cinese

Sottotitolo: nuovi concetti di integrazione ambientale


Qui a Pechino a volte sembra di stare in un cantiere perennemente aperto. I vecchi palazzi vengono demoliti senza tanti complimenti da un giorno all’altro. A volte così tanti cantieri si aprono contemporaneamente, che l’aria si carica di un poco salutare pulviscolo di macerie che si frammista al già abbondante inquinamento.
E’ successo anche davanti al palazzo dove lavoro: un edificio vecchio è stato buttato giù e un nuovo muro perimetrale di recinzione è già stato costruito intorno.

Ma…come risolvere il problema di un bell’albero che aveva deciso di crescere proprio sul percorso del muro?!





E qui i nostri cinesi, nonostante non abbiano ambientalisti a protestare davanti alle opere di nuova costruzione, hanno trovato una geniale quanto artistica soluzione per non abbattere l’albero, ottenendo nello stesso tempo una poetica integrazione fra urbanizzazione e natura.






















Merita entrare più nel dettaglio della porc opera di “integrazione urbanistica”. Ci sarebbe stato già molto da discutere, riguardo le scelte estetiche, se l’albero fosse solo stato circondato dal muro. Ma non sarebbe stato originale - né geniale - limitarsi a questo. L’integrazione doveva avvenire proprio in maniera completa e amalgamante, gettando un vero ponte fra potenza della natura e potenza dell’essere umano. Quindi era necessario stabilire un contatto fra la lignina e i minerali di calcio del cemento, murando nel vero senso della parola il fusto dell’albero dentro un buco!





Una perfetta rifinitura va a completare l’opera, grazie ad un’elegante intonacatura che, ancora con velleità poetiche, si spalma delicatamente lungo il fusto del nobilitato albero. Notevole la sfumatura che unisce il muro alla corteccia.





Non credo che occorra essere figli di muratori o di intonachini, come me, per intuire cosa succederà al muro non appena l’albero deciderà di crescere anche di 1 solo paio di millimetri. Basterà un po’ di pioggia, di umidità per far rigonfiare il legno e, PATATRAC, prima salterà via l’intonaco e poi, col tempo e la crescita, il muro verrà inesorabilmente disgregato dalla forza dell’albero!! A volte perfino l’erba riesce a crescere attraverso il cemento, figuriamoci un albero!!

Io non vorrei fare facili sarcasmi, però spero che non siano stati applicate le stesse competenze edilizie per costruire la diga più grande del mondo (la Diga delle Tre Gole, [link]che ha già cominciato a creare seri problemi di pericolo e inquinamento e chi odia gli ambientalisti dovrebbe leggere sto articolo) e il ponte più lungo del mondo a Shanghai, una roba transoceanica di 36 Km!! Senza contare che hanno iniziato i lavori per il “Drago” che unirà Shanghai all’isola-porto di Chongming.





A parte le battute sulle pensate creative di simili artisti, la cosa mi ha fatto riflettere sui materiali e i progetti coi quali possono essere stati realizzati i palazzi crollati nelle zone colpite dal recente terremoto. Dalle immagini televisive si notano delle zone completamente e letteralmente rase al suolo. Altri palazzi, forse costruiti con minor leggerezza rispetto alle minime conoscenze antisismiche, sono rimasti perfettamente in piedi o per lo meno non sono collassati su se stessi, permettendo agli occupanti di salvarsi la pelle.





Vero è che un terremoto da 7,8 Richter disintegra quasi tutto, ma son convinto che con materiali adatti e una buona ingegneria le vittime sarebbero state di meno in altissima percentuale. Voglio dire…non è normale che muoiano 1000 persone in una volta nel crollo di una sola scuola. Significa che non è semplicemente crollata…si è liquefatta in un istante!!
Come al solito, una “pioggia sul bagnato” che colpisce ovviamente le classi sociali più disgraziate, esattamente come è successo per l’uragano Katrina a New Orleans, per lo tsunami+terremoto nell’Indonesia e per il ciclone in Birmania…

10 commenti:

Anonimo ha detto...

A fare le case coi pavesini poi vengono fori le zuppe inglesi...
Se vai a Tirrenia di ibridi carcina-lignina ce n'e' a sfa': vanno mantenuti, ma armeno l'arbero c'e' ancora.

Daniela ha detto...

Cose dell'altro mondooo!!!
Certo che ce ne vuole di fantasia per concepire un capolavoro come quello... ma come si fa?!?!?!
Il problema di 'sti cinesi, secondo me, è che mirano alla quantità a discapito della qualità che, ahimè, diventa un optional...

Unknown ha detto...

@France:

come come? anche a Tirrenia?? Ma son proprio dei pisani!! Ma almeno spero che non abbiano fatto aderire i muri agli alberi, perchè qui è di quello che parliamo!! Poi è ovvio che preferisco che l'albero rimanga, però cavolo, abbassami il muretto, sposta il perimetro...mi sa che qui ci hanno pensato dopo! ^___^


@Daniela:

mi sa che oltre che il problema di quantità vs. qualità il loro problema è che spesso fanno proprio le cose alla "membro di segugio" !!

hahahah!!

Daniela ha detto...

Apprezzo la delicatezza che hai usato nell'esprimere il concetto... e concordo!!! :D

lucia ha detto...

confermo che anche a marina di grosseto le case costruite in pineta inglobano spesso e volentieri alberi nei muri. laciando magari "un po' d'agio" (spazio per crescere alla pianta senza che tiri giù la casa).
ma l' ultima volta che ci sono stata garantisco che c'era un pino che usciva dal TETTO di una casa.
sulle costruzioni antisismiche...
niente da aggiungere...solo il sospetto che certi architetti e geometri italiani abbiamo fatto il master a pechino...

Unknown ha detto...

eh, appunto!! un po' d'agio lasciatelo, non voglio criticare la scelta estetica, che magari se l'inglobazione è eseguita bene viene anche fuori una cosa carina, ma il muro che han fatto qui non ha più di un anno di vita secondo me!! :D

Appena torno sarà una mia priorità andare a vedere di persona le meraviglie edilizie dei nostri mari eh, m'avete messo curiosità!!

Anonimo ha detto...

ciao..
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un saluto

Unknown ha detto...

Ah, meno male che è gratis via, pensavo di dover pagare per far pubblicità ad un altro sito!!

^___^

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu