martedì 13 maggio 2008

Una cena di lavoro (tipica) e il terribile erguotou

Era nell’aria…lo sentivo che c’era odore di imboscata, prima o poi doveva accadere e io non potevo sottrarmi.
Sono scampato all’arresto e sopravvissuto al terremoto, ma ieri sera ho subito la devastazione degli organi interni soprattutto a carico di stomaco e fegato!

[TERREMOTO: qui a Pechino in pratica non si è sentito, la distanza fra Beijing e l’epicentro Beichuan è pari a quella che c’è fra la Toscana e la Danimarca. Nonostante questo c’è chi giura di averlo sentito, ma qui nessuna scena di panico o evacuazione di edifici come dichiarato dai giornali. La Tv trasmette in continuazione le immagini dei paesi devastati e rasi al suolo o di strade invase da enormi massi, anche molto lontano dall’epicentro. Uomini in divisa arancione, che ricordano tanto i pompieri dell’11 settembre a New York, estraggono continuamente persone vive dalle macerie e il tutto viene trasmesso con un inspiegabile sottofondo di una musica classica in un tragico “Mi minore” -___- ]

Ieri sera, verso le 17, mi si avverte che noi del laboratorio avremmo cenato tutti assieme. Cenare, qui in Cina, significa abbuffarsi all’ora di merenda, visto che verso le 17:30 i cinesi cominciano a scalpitare per andare a mangiare. Ringraziando per l’anticipatissimo preavviso (sempre così, non ho mai capito perché i cinesi danno per scontato che uno non abbia mai di meglio da fare!!), mi preparo psicologicamente alla sfida che ero sicuro mi sarebbe stata lanciata: i brindisini (o cambei), con intento omicida, a base di shottini alla goccia di erguotou (pronuncia “arguotou”) .

L’erguotou, che per comodità d’ora in poi chiameremo “veleno”, è un distillato malefico ma in compenso disgustoso, appositamente pensato per rincoglionire la gente e rendere i rapporti sociali più semplici. Ne vendono di tantissimi tipi, di solito quello buono per le cene va dai 55 ai 70° in percentuale di alcool. E ne bevono come fosse succhino di frutta.

E’ molto simile, come sapore, a quello della nostra grappa più scadente. Solo quelli veramente costosi sono gradevoli al palato ma, come già accennato, questo distillato non serve per deliziare il palato durante il pasto. Infatti già il fatto di bere un distillato durante i pasti la dice lunga sul suo reale valore organolettico.
Quello più scadente è praticamente imbevibile e viene venduto spesso in buste di un materiale simile alle sacche da flebo (davvero!), forse per poter assumere il liquido senza doverlo necessariamente bere!! Sa di alcool denaturato, lo trovo orripilante, tanto che ne ho comprato un bicchiere (si, lo vendono anche in bicchieroni mal chiusi) solo per disinfettare le superfici, visto che non ho trovato l’alcool “rosa”. Non è una battuta!!





Il tutto parte sempre come un gioco. Ti riempiono il bicchierino (del tutto simile ai nostri da grappa) fino all’orlo mentre la tazza per il tè va riempita solo fino a metà. Questo è per buona educazione. E il bicchiere non deve mai essere vuoto, sempre per buona educazione. Si viene invitati al brindisi (non col tè, ovviamente) e si può scegliere se buttar giù tutto il bicchiere di birra o di veleno. Se la serata prende bene si accende la sfida a chi riesce a stare in piedi alla fine della cena e, al grido di “cambei!”, i brindisi vengono fatti solo col veleno e alla goccia. E per educazione il bicchierino è immediatamente ricolmato dal commensale vicino. Eravamo 3 uomini ieri sera e 5 donne, ma di solito le femmine non partecipano a queste competizioni testosteroniche.

E’ partita la sfida, lo sapevo che aspettavano al varco lo straniero. Io, Hong Xia (responsabile del laboratorio) e un ragazzo che non ha mai digerito di essere stato umiliato a ping pong, sport nazionale, da un italiano. Immaginate che 11 cinesi arrivino a lavorare da voi e facciano sempre il culo a 11 italiani nelle partite di calcio…l’odio nasce spontaneo, così come il senso di rivalsa!

Dopo i primi 3 shottini quasi consecutivi avverto il “perdente a ping pong”, ovviamente in lingua cinese, che lui non ha idea di quanto può bere un italiano, soprattutto io!! Non sembra preoccupato, però ho fiutato l’odore della paura.
Le portate, tutte gustose specialmente lo stinco di maiale e le cappesante coi noodles (spaziali…devo tornare in quel ristorante solo per quelle!!), si susseguono secondo tradizione, poggiati su “la ruota della fortuna”.





“Della fortuna” perché, dato che i piatti sono in condivisione e, girando la ruota, ognuno prende il cibo con le proprie bacchette (a più riprese), ci si deve appellare alla Dea Bendata nella speranza che i propri commensali non siano affetti da strane ed esotiche patologie infettive.














Al quinto cambei prendo coscienza del fatto che sono in grado di capire perfettamente tutto quello che i miei compagni si dicono fra loro.
Due bottigliette da 100 ml sono seccate. Il “perdente a ping pong” decide di ordinare altre due bottiglie. E’ una vera sfida Italia-Cina.

Al sesto cambei ridevo delle loro battute con gusto. Mi accorgo che il responsabile di laboratorio, Hong Xia, comincia a barare tentando di non deglutire tutto il contenuto del suo bicchierino, ma lo rampogno con gli occhi e trangugia.

Dopo il settimo cambei lo vedo cambiare espressione: ha una faccia fra lo stupito e il divertito e si porta entrambe le mani alla bocca come per meravigliarsi di qualcosa. E’ il chiaro segno che si dovrà ritirare dalla competizione, fuori uno!
Nel frattempo divento capace di parlare fluentemente e senza accento la lingua cinese.

Comincio a bere birra (il tè non è da uomini quando parte la sfida) per cercare di neutralizzare un po’ l’effetto del veleno…la birra cinese farà 3-4° di alcool, grande strategia! Il mio compagno di ping pong non si dà per vinto, sembra lucido come sempre (cioè come Ciccio di Nonna Papera) e allora faccio la spavaldo, ostentando sicurezza per spaventarlo, riempiendogli il bicchiere e invitandolo al cambei.

[E’ una tecnica che mi è servita anche per vincere una partita a scacchi (l’unica che ho vinto) al torneo semilampo a Pontedera (Pi): il mio avversario aveva commesso una leggerezza di poco conto, ma ho cominciato a effettuare le mie mosse con una sicumera e con una velocità mai viste (ovviamente non avevo idea di cosa stessi facendo). Questo lo ha mandato nel pallone totale, ha esposto la regina e, ZAC, da vigliacco quale sono, gliel’ho soffiata quando di solito si concede una seconda possibilità di fronte a tale macroscopico errore!! :D ]

Siamo al nono cambei e comincio a rendermi conto di potermi esprimere senza problemi nei quattro dialetti cinesi più usati. Scelgo di utilizzare quello cantonese in luogo del banale mandarino, anche in onore al Maestro Pai Mei della Sacra Scuola Shaolin comparso nel secondo volume di Kill Bill.



In tavola arriva, quando credevo che il pasto fosse finito, una vassoiata di maiale con castagne, tanto per stare leggerini, e una zuppa con dei noodles lunghissimi che per prelevarli mi son dovuto alzare sulla sedia. Tutto buono!!

Ma al decimo cambei cominciamo a vacillare tutti e due e le bottiglie di veleno sono ormai esaurite. Non ne ordiniamo più e l’ho trovato un peccato, perché ormai avevo la piena padronanza dei miei nuovi superpoteri, grazie ai quali potevo leggere gli ideogrammi, esprimermi parlando in ideogrammi e farli volteggiare in aria come in "Minority Report".



Nessuno di noi due vuole mostrare di essere pieno fino agli occhi e facciamo una fatica immane a tornare indietro senza vacillare. Non posso dire di averlo sconfitto, ma lui c’è rimasto male, ne son convinto!! Però io poi mi fermo per un gelato (terribile) con gli altri, lui e l’altro se ne vanno con la coda fra le gambe.

Realizzo di dover tornare in lab. per riprendere il pc: 6 piani di scale, non abbiamo l’ascensore. Volevo morire…
Finalmente guadagno camera mia e riesco a trovare le forze per una doccia. L’indomani troverò il reggi-asciugamano divelto!!
Cerco di stendermi e mi devo subito rialzare per andare a vomitare. E’ la seconda volta che mi succede in vita!! Stavolta però ho evitato di lavarmi i denti, visto che la prima volta che ero così gonfio (credo 12 anni fa) mi sono massacrato in modo ignobile le gengive che poi ho fieramente mostrato alla mia cara amica Lucia (te lo ricordi eh?!?! ^___^).

In laboratorio ovviamente la parola d’ordine è stata “dissimulare”, quindi ho salutato tutti con uno splendido sorriso e barba appena fatta, senza nemmeno un taglio per mostrare lucidità mentale. Il “perdente a ping pong” non si è visto fino a tardi!! Magari ha avuto mille motivi, ma io mi arrogo la vittoria ai punti!

10 commenti:

lucia ha detto...

me le ricordo me le ricordo.
ricordo anche di una altra mitica volta a base di chablis alla corte dei vini. altro che citrosil. quello sí che era vino. e allora rincoglionimmo un falegname sulle piú aggiornate teorie sull´evoluzione. che bellezza!
ps: racconto fantastico. devo assolutamente venire a trovarti!

Unknown ha detto...

ah già, me l'ero scordato il pippone evolutivo al falegname!! che risate!!
Mamma che botta quella volta...7 bottiglie in 3, vero?!? bono che era! Li ci sono vicino vicino al rigetto eh, non so nemmeno io come minchia ha fatto lo stomaco a resistere!!!

^____^



vieni vieni che ti trovo che ti fa imbriaa!! :D

lucia ha detto...

mi so imbriaá benissimo da sola merci!
:) ma vista la descrizione dell´alcool in questione credo che eviteró.
grazie del pensiero, sempre squisito.
(pensavo piú che altro alle capesante... bone! viva sempre i bivalvi, i gasteropodi, i crostacei i pesci e quant´altro esca dal mare!

Daniela ha detto...

Sto ancora ridacchiando come una stupida davanti al pc... racconto davvero fantastico, sembrava d'esser lì!!! :D

Anonimo ha detto...

Ah ah! Se un po' eta e un po' beta, devo dire. Pero' mi fai piega'!

Fabio ha detto...

boia, la prossima cena pisornese va assolutamente fatta in quel ristorantino, tanto è qui dietro l'angolo. così si spettina per benino il perdente del ping pong umiliandolo alla sfida del cambei e volendo anche a varie altre discipline, come il rutto in lungo a squadre, il rosario di moccoli, i freni a mano sur ghiaino. ^___^

Unknown ha detto...

amicici!!
Meno male che le ore passano e mi passa la botta!! Sono ancora con lo stomaco in subbuglio, almeno un p'ho vavrò fatto ridere!! :)

Anonimo ha detto...

Quanto mi hai fatto ridere Giorgio!
Questo mi ricorda qualche episodio della mia vitta...
Sei un fenomeno Italiano!!! (ji ... ji..)

Besos,

Alba

Anonimo ha detto...

ah, l'erguotou hongxing! quanti meravigliosi ricordi. il solo liquido che a meno venti ti permette di uscire in bici per pechino a gennaio e farti credere che sia possibile andare da beida a weigongcun in un minuto.

tonii

Unknown ha detto...

Ah, ma che bello, qualcuno che ha condiviso le mie stesse esperienze!! :)

Io sono arrivato solo a febbraio, non c'erano -20° ma il freddo me lo son fatto bastare!! ^___^


MEravigliosi ricordi quelli dell'erguotou?? ma ti piaceva davvero? a me disgusta!! hahhaa!!

Quando ci sei stato? :)