giovedì 17 aprile 2008

Sembra un Off-Topic ma non lo è...

Ho intenzione di parlare, in un futuro più prossimo possibile, della situazione politico-sociale cinese, interna ed internazionale, così come viene vista dai cinesi. Gente alla quale sono riuscito a fare un po' di domande cercando di capire cosa rappresentasse per loro il Partito.

Sono emersi particolari molto interessanti, che mi hanno portato a tante riflessioni riguardo il cosa significhi una dittatura organizzata in maniera eccellente dal punto di vista della propaganda di partito e del concedere "panem et circenses" a un popolo che si lascia anestetizzare in base a certe illusioni di benessere.

Poi ho trovato in rete questo pezzo, datato 1840, che non posso non riportare e che si sposa bene sia con l'argomento di cui sopra (con la giustificazione, a favore dei cinesi, che loro hanno sempre vissuto molto molto male e han sofferto tutti la fame fino a poco tempo fa), sia con i recenti risultati elettorali in Italia (con l'aggravante che gli italiani non sono mai stati male come i cinesi se non 100 anni fa). Soprattutto riguardo il concetto di "Ordine pubblico".

N.d.r. del 2018: la stessa cosa vale dopo i recenti risultati elettorali con M5S e Lega che escono vincitori cavalcando l'onda della xenofobia.


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Tratto da "De la démocratie en Amerique" di Alexis De Tocqueville, 1840.


«Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civilità e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri… Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso.
Basterà che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi l’uomo destinato ad asservirla.
Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere. Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo».

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Aspetto impaziente il volume due del libro nero del comunismo (Ed Mondandori, savasandir)

Fabio ha detto...

bel pezzo, analisi lucida e per molti versi veritiera. ma si parlava dell'italia vero? :-)

Unknown ha detto...

via via via...'un mi fate ragionà!!

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