mercoledì 2 aprile 2008

Una passeggiata fra i dimenticati...e ritorno

L’ho fatto. Finalmente.

Vagando, con la mia bici, alla ricerca di un negozio sportivo per l’acquisto di una nuova racchetta da ping-pong (mi son creato un gruppettino per le sfide “Asia vs Resto del mondo”), ho invece trovato quello che cercavo da tempo. Una fetta piuttosto consistente dei vecchi quartieri di Pechino, roba che ormai si può vedere solo nei film di qualche anno fa, nella quale perdermi pedalando. Gli Hutong

Pechino è tutta un cantiere, smontano e ricostruiscono di continuo…e questi quartieri vecchi, maleodoranti, poveri, probabilmente sono visti come dei nei sull’immagine della città. E in vista delle olimpiadi non è una cosa auspicabile per loro. Non c’è recupero, solo ricostruzione dalle macerie. Queste piccole oasi terra-tetto sono destinate a scomparire totalmente nel giro di pochissimi anni, se non mesi.

Mi sono imbattuto per caso in un quartiere che aveva un evidente aspetto di qualcosa in procinto di essere demolito, con le rotaie di una ferrovia che vi passavano in mezzo in attesa del luogo che sarà.




Incantato, ho estratto immediatamente la mia sgangheratissima ma fedele e ottima Olympus e ho cominciato a scattare. Ad ogni passo vedevo uno scenario che valeva la pena essere immortalato, nuovi dettagli di queste casine piccole, basse, ma vissutissime e sfruttatissime. Ricordano molto le baracche dei campi nomadi, ma queste abitazioni sono qui a testimoniare una parte di Pechino che è quanto di più caratteristico di questo popolo, l’arte dell’arrangiarsi e del riuscire a stare bene in molti in uno spazio per pochi.





Ma la pragmaticità cinese non dà scampo a questo tipo di costruzioni: gli abitanti sono troppi e c’è bisogno di sfruttare la città in altezza.





Non mi resta che godere dei pochi scampoli di tradizione e raccogliere gli ultimi rimasugli di una città secolare.

Ma in questo viaggio nel tempo mi è capitata una cosa fantastica. Dopo i primi scatti esce, da una delle baracche di mattoni, un ometto sulla settantina, vestito praticamente a festa, decisamente elegante: un ossimoro in quell’ambiente sporco e disordinato (vi prego di notare i manifesti appesi...).




Mi chiede subito come va, vedendo che non sono certo uno di loro (e la macchina fotografica a obiettivo spianato non aiutava a mimetizzarsi!). Gli rispondo e mi chiede di dove sono, ri-capisco e gli rispondo di nuovo e - ah benedette lezioni di cinese - stupore e compiacimento si dipingono sui suoi occhi. Ha apprezzato i miei sforzi nonostante una pronuncia da cani!

Allora comincia a parlare…a ruota libera, velocissimo, il rovescio della medaglia di dare due risposte azzeccate di seguito! :)
Stavo riprendendo il contrasto fra le vecchie e le nuove costruzioni. Mi fa capire che non devo fotografare i palazzi, che son brutti, vieni con me piuttosto, ti porto io dove potrai fare delle belle foto…
Parla parla di continuo e mi chiede se ho capito.

Ming bei ma?
Ming bei!, mento io…

Parla e non so che mi racconta. Mi piace immaginare che mi dicesse che lui è cresciuto lì, che quelli sono i luoghi dove ha giocato e dove ha messo su famiglia, che una volta tutte le case erano basse come quelle ed erano ovunque (mi fa un gesto che non poteva voler dire altro), non come ora con questi alti mostri inanimati, muti e incolori. Sono sicuro che mi ha detto che presto sparirà tutto di queste mini-abitazioni.




Mi porta per le viuzze, un labirinto intricatissimo e stretto di mattoni tutti uguali. Decide lui per me cosa fotografare, come se fossi uno scrittore che ha il dovere di riportare delle memorie che svaniranno (e tutti quei momenti andranno persi nel tempo, come lacrime nella pioggia...). Vedo scene di vita familiare impossibili da scorgere altrove e tutti sorridono, i bambini mi salutano.
Sui muri di queste casette c’è appeso di tutto, ogni angolo di queste case, interno ed esterno, è utilizzato come un piccolo regno organizzato, un formicaio. E la mia mente va ai sassi di Matera. Ma la mente va anche ai gruppi di prefabbricati dove hanno trasferito i terremotati del terremoto in Irpinia del 1980, dove mia nonna ha vissuto per oltre 30 anni e che sono stati adattati nello stesso identico stile di queste costruzioni.





Mi lascia in un posto dove ricomincia il cemento e trovo un gruppetto di anziani che gioca alla dama cinese. Non posso credere di avere avuto questa fortuna…confesso di essermi un po' emozionato e godo mentre cerco di fotografare quelle pedine scurite dal tempo e consumate dalle migliaia di mani che le hanno toccate. Come in una partita a briscola in un circolino italiano, c’è chi gioca e chi osserva intorno dispensando fastidiosi e non richiesti consigli. Incredibile notare come certe cose non cambino davvero mai e in nessun luogo.




Saluto il mio Virgilio ringraziandolo mille volte di avermi scortato in quei piccoli inferi. Fantastico. Mai avrei pensato di poter farmi scortare da un indigeno per i luoghi che ho sempre sognato di vedere!

Torno alla bici, lasciata senza catenaccio. E non ho ancora capito come ho fatto a trovare il punto di partenza al primo tentativo! È ancora lì ma non mi sarei disperato del furto, stavo troppo bene!

Non sazio continuo a girare per le casette lì vicino…altri scorci, altri contrasti fra vecchie abitazioni e giganti di cemento. Altre scene, altri anziani che parlottano e magari parlano di…....boh. È un dettaglio.


 


Un uomo sulla quarantina mi ferma. Non capisco cosa dice ma ancora una volta intuisco. O meglio immagino. Immagino che mi abbia detto di farle ora le foto, ora che c’è ancora qualcosa. Che qui fra poco verrà raso tutto al suolo.
Mi sa che avevo intuito bene perché a due passi vedo case abbandonate con degli ideogrammi alle porte il cui significato è: “da demolire”. Nessun appello ad associazioni umanitarie, sindacati, reality show: se c’è l’ideogramma che decreta la demolizione l’edificio sparirà, con e senza consenso, disabitato oppure no.





A me resta il sapore di un’esperienza di vita che non mi lascerà molto presto. Oggi è un bel giorno…

19 commenti:

Fabio ha detto...

ti invidio l'esperienza, sei stato molto fortunato e ti sei dimostrato un vero Viaggiatore (non un turista)... bravo.

peccato che tu, hai voglia di di', hai voglia di fa', sia pysano 'n fino ar midollo osseo... ^_______^

Unknown ha detto...

mì, gào, o come voi dì ?!? pysano io?

bella esperienza davvero, aspettavo da un po' una cosa simile! :)

poi me lo fai anche te da cicerone per le strade di Ligonchio! :)

Daniela ha detto...

...mi unisco ai complimenti di Fabio... quando ci vuole, ci vuole!!! :)

Fabio ha detto...

Daniela ovviamente intendi dire che ti unisci alla mia constatazione della pisanità di Giorgio? :)

Purtroppo è incurabile... ^__^

Daniela ha detto...

...in realtà intendevo dire che mi unisco alla considerazione secondo cui si è dimostrato un vero Viaggiatore!:)
Ma anche sulla sua "pisanità" non mi pare ci siano molti dubbi!!! ;)

Fabio ha detto...

eheh... lo so Daniela, volevo solo infierire sul giorgione (scus. il term.) nazionale... ^__^

Anonimo ha detto...

bellissimo.
davvero stupendo.
sono contenta che hai tirato sú un blogghino. pensa che peccato non aver mai letto tutto questo!
ciao!
lucia
ps: poi mi spieghi come cavolo si fa a postare commenti non anonimi?

Unknown ha detto...

Grazie Lucy, troppo buona!! Francamente, dopo quello che mi è capitato in questi quartieri, non ce l'avrei fatta a non scrivere nulla, giuro! Mi serviva proprio!!

Quanto ai commenti anonimi basta iscriversi al blogger di google o a uno dei "circuiti accreditati" per lasciare commenti!!


Al Livornese Fabio: che la maledizione di Halley-Hyakutake-Hale Bopp ti colga, ovvero che nella tu vita tu possa aver visto più coemte che phyae!!

^____________^

Unknown ha detto...

ah, dimenticavo per Lucy ed altri: per scrivere il proprio si può anche semplicemente cliccare sul pulsantino "nome/URL" che compare sotto il box dei commenti!! :)

Anonimo ha detto...

ok, provo.
tutto bene anatrone?
ciao!

Anonimo ha detto...

Giorgito!!! è troppo bello il tuo Blog! Non tanto per l'estetica, ma per i contenuti! ^__^
Ti giuro, quando sono di malumore, entro nel tuo blog e mi torna il sorriso!
Mi fà ridere come esponi una realtà a me vicina... Il VietNam nn è molto diverso da Pechino... mi ha fatto morire il tuo intervento sulle abitudini orientali... hai saputo vedere bene i dettagli e nn fermarti alle apparenze...
oh bravo!
ora ti saluto..
a presto!
Baci Baci
Giulia

Unknown ha detto...

Per Lucia: tutto benone cara anatrona!!
Visto che ce l'hai fatta?!?

^________^



Per Giulia:

Oh Giulia bella, ma quanto mi fa piacere che ti sia piaciuto tutto!! In effetti il tuo giudizio poteva essere quello più severo, promosso?? Alla grande!! ^___^

Poi mi devi far vedere come mangi gli spaghetti col capo sopra la ciotola però eh!! ;)

Anonimo ha detto...

Caro Lvpesio
Se non mi fossi seccato le ghiandole lacrimali una decina di anni fa coi raggi gamma, direi che il tuo post m'inumidisce il cyglio. Una certa stampa faziosa e Weltrusconiana ci ha cosi' istillato il preconcetto della Cina totalitaria e imperialista che, confesso, aspettavo di leggere da un momento all'altro l'intervento dei servizi segreti con annesso sbriciolamento della macchina fotografica sotto il tacco chiodato dello stivale. Fa piacere sapere che in fondo la realta' e' grigia, come ovunque, e non bianca bianca o nera nera.
"un tempo qui era tutta campagna" e', tra l'altro, un topos, da Leonardo da Vinci a Celentano. Magari a loro piace anche cosi', ma la "riqualificazione urbana", sebbene spinta alle sue estreme conseguenze, ha le sue giustificazioni. Se parli con un materano ti dira' che i Sassi son belli, ORA, che li hanno recuperati, ci fanno i pub etc. Ma che ai tempi dei su' nonni erano dei bei troiai e ci si moriva delle peggio malattie e che menomale hanno spostato la gente, a un certo punto.
Si potrebbero bonificare certe zone di Pechino? Avrebbero un loro pregio, al di la' del clima bohemien? I nipoti dei vecchietti che giocano a dama dove vorrebbero vivere?

Unknown ha detto...

Caro Cav. Coso, guarda, l'intervento dei serviZZi segreti comincio a sospettarlo anche io, ma perdavvero...ho notato degli accessi dalla Cina a questo blog che non sono io e che non mi garbano una sega...infatti ho dei dubbi sull'opportunità di scrivere alcune cosette che avevo in mente...

Riguardo la qualificazione urbana, dove vogliano vivere i nipotini di quelli che giocano a dama ce lo possiamo ovviamente immaginare, ma il punto non è quello! è ovvio che la sparizione di quei quartieri è un'inevitabile evoluzione, loro sono veramente in troppi. Nessun giudizio quindi, solo una constatazione di fatto per qualcosa che se ne va e che mi piace di più così!! Come quelle famiglie abitanti dei sassi di Matera che, dopo aver ricevuto nuove case, son tornate nei sassi perchè ni ci garbava di più!!

Anonimo ha detto...

Bello! Tutto molto molto bello! Ma...potta??? No ner senZo...ma le cinesi oltrechè gialle come sono? Fai dù photo a' culi, facci vedè quarcosa...natodansei (e un è in cinese...)

Unknown ha detto...

potta?? ma a chie a te?? ma cosa ne voi capì!!! Poi guarda, le cinesi tutto c'hanno bello forchè il culo!! E anche il resto oioi oioi, a parte rare ecceZZioni!!

:)


e poi non potrei, il sito entrerebbe in conflitto di interessi con chi "powera" il sito, vedi a fondo pagina! :D

Anonimo ha detto...

oboja un avevo mi'a visto!!! apot è pure vendiativa e con potta un ci và troppo daccordo...

Unknown ha detto...

I'm very glad to hear that also foreigners are interested in my blog!! But...can you read italian?? ^_^

Anonimo ha detto...

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